Dall’abisso dei pensieri torni a mareggiarmi,
prima quiete poi lieve turbolenza
tu cominci dove io finisco.
E torni a lambirmi
con i tuoi flutti sicuri
di verità e mistero,
sei il Dio lucente del mio ossigeno,
la cantilena del mio mare aperto,
sei quel mobile andare
che mi fa oscillare il cuore.
Navigo e più terra non conosco,
una scia m’invade di te
come un disegno di stelle abbandonate.
Sei la fine della mia lotta all’esistere,
il destino della mia intrepida voce.
L’unico approdo
è questa melodia infinita
in cui rinasco e mi perdo,
ti guardo,
poi ti trascendo,
come un gabbiano sull’acqua.
Greta Scarlet