Autore: lamia82
Fiume
Un fiume silenziosamente mi guarda e io mi riconosco in esso.
Da dove vengono le mie parole? Esiste un sistema per definirle? Una catena per legarle?
Esse sono libere, come l’aria.
Sono nata senza metrica.
Metrica è il rumore dei miei passi che affondano la terra.
Il rumore della pioggia fuori si mischia con la visione del fiume.
Angeli terreni ultrasensibili raccolgono l’acqua in fasci di luce.
Una luce accecante mi invade, come un getto di pioggia fredda.
Un’energia torrenziale, sento le vene pulsarmi.
È questo il primitivo vivere?
Sono una donna che guarda il moltiplicarsi delle onde.
Una donna che cerca il silenzio come una grotta di madre. Una donna che cerca lo spirito come acqua celestiale.
Lucidi sono i miei occhi sulla terra.
Greta Scarlet
Preghiera
Impercettibilmente leggera
Danzo con la polvere
Euforia d’uno spazio sacro
Prego nella sinfonia di flauti dolci
Il tuo contatto
E il mio
Due stelle del deserto
Deliranti di tenero amore
Sfiorandoti
Sei qui con il culmine del sole
Sono una profeta bambina
Che ride nel grano.
Greta Scarlet
La giovinezza
Un’altra delle colonne sonore dello spettacolo che andrò a presentare.
Liquore d’ambra
Liquore d’ambra,
sidro di sole rosso
spremuto sul mio petto,
mille volte torno alla vita,
mille volte
compio la rivoluzione,
danzo attorno al mio asse,
poesia che serpeggia
con un patto fra scintille.
Sorseggio la vita,
tracanno l’euforia d’uno spazio libero,
sono sola in questa notte stellata.
Immenso spazio della quiete
pronunci il mio nome,
tutto è risonanza di pareti,
occhi guardano occhi,
labbra baciano labbra,
il mio corpo è un missile che strappa l’inverno,
uno slancio di stagioni
che imporpora la mente,
e tu sei l’ombra
in questa notte stellata.
Greta Scarlet
Il fantasma
Hai lasciato la mia spiaggia,
sei salpato senza attraversarla.
Uno stridore di gabbiani
ha lacerato l’aria,
questo giorno senza collo,
ghigliottinato solo dalla nostra partenza.
Un rumore di conchiglie smembrate,
pescatori senza reti
appollaiati come fenici stanche
sull’arenile raffermo.
Nessuna gloria, nessun ardore.
Quel che amai di te
era un patimento d’anima
che chiedeva d’esser sinfonia.
Ti ho chiesto di essere musica,
di volteggiare divino
sulla bruna materia della terra,
ma tu non sei mai stato leggero.
Amavi ritmare ostinatamente
note di una sterile grazia
sotto l’imago vertiginosa del tuo trono.
Come Duval per Baudelaire,
da un fantasma nero ti muti in bianco.
Io sono piccola,
minuta forma dell’essere,
minuscola sete dell’aria
che vorrebbe passeggiare
su musiche campestri.
Sono piccola
e cerco la dolce cavità dell’onda
a far l’amore col suono.
Ti saluto fantasma dell’ombra,
cuore snaturato
da una ruga altera.
Cuore inveritiero,
il tuo volto è un ricordo bianco
di stelle assassinate.
Non mi è stato dato
di bere la tua vita.
Greta Scarlet
The Beautiful Inside
Buongiorno a tutti!
Vi invito a dare uno sguardo alla pagina relativa al mio prossimo spettacolo che cercherò di portare in giro per la Capitale.
Qui sotto troverete il link.
https://gretascarlet.wordpress.com/the-beautiful-inside/
Buona navigazione!
Greta Scarlet
David Lang – I lie
Una delle colonne sonore del film di Sorrentino “La grande bellezza” che utilizzerò come sottofondo musicale di una mia poesia all’interno del prossimo spettacolo che sto per presentare.
La chevelure – Charles Baudelaire
Je t’adore à l’égale de la voûte nocturne,
o vase de tristesse, ô grande taciturne,
Et t’aime d’autant plus, belle, que te me fuis,
Et que tu me parais, ornement de mes nuits,
Plus ironiquement accumuler les lieues
Qui séparent mes bras des immensités bleues.
Je m’avance à l’attaque, et je grimpe aux assauts,
Comme aprés un cadavre un coeur de vermisseaux,
Et je chéris, ô bête implacable et cruelle!
Jusqu’à cette froideur par où tu m’es plus belle!
T’amo come la gran volta notturna,
o grande taciturna, o colmo vaso
di tristezza! Ed ancora più ti amo,
bella, se tu mi fuggi e quando sembri
in più ironico modo accumulare,
tu che ornamento sei delle mie notti,
leghe su leghe a quelle che separano
dalle mie braccia azzurri interminati.
All’attacco m’avanzo arrampicato
come dietro a un cadavere uno stuolo
di vermi, e di te tutto amo, crudele
belva implacabile, perfino il gelo
traverso cui m’appari anche più bella!
Amor VIII
Amor VIII
Atrocemente il pensiero di te
mi morde il cuore.
Con inimitabile lentezza
stacca brandelli di spirito
dalle ali del corpo.
Sono donna santificata alla trasparenza.
E mi consumi con la tua assenza,
un’assenza che
flagella la tenerezza
in un vuoto celeste
di cellule disintegrate.
Atrocemente baci il mio labbro
come una filigrana di lingue straniere.
Io non ti conosco.
O ti conosco da sempre.
Sei il mio braccio sinistro,
la mia pelle nascosta,
la mia intimità più vera.
O forse sei il mio povero
ardente lume che impazza
nella mia ragione
rendendola una statua senza memoria.
Potessi ora viaggiare e dimenticare le tue mani fredde.
O ricordarle sul crepuscolo del mio respiro, vacillare nel mio stesso sangue, vaneggiare assieme al trionfo della mia carne.
Stasera ho guadagnato la vita.
Greta Scarlet